Draga Sant’Elia – Draga
(foto e servizio di Massimo Barbo)
Addossato su un fianco del dirupo della Val Rosandra sorge l’abitato di Draga (dallo sloveno “valle stretta”), anticamente un villaggio di contadini ed allevatori che si trovava sull’unica via che dall’altipiano portava al mare. Vi sorgeva qui, su uno spuntone di roccia, a difesa della zona e per riscuotere i dazi, il castello dei Fünfenberg signori di Vicemburgo vassalli dei conti di Gorizia, che si raggiungeva attraverso un ponte levatoio oppure da un ripido sentiero salendo da Bottazzo. Costruito nel IX secolo dai Weimar marchesi d’Istria, passò alla storia come il Tabor di Draga in quanto per molti secoli servì da rifugio per le popolazioni del circondario soprattutto durante le invasioni turche del XV secolo. Per ben due volte fu depredato dai veneziani durante le guerre contro l’Austria nel 1508 e nel 1616. Sopravvissuto ai suoi proprietari e terminato il pericolo delle invasioni barbariche, il castello fu trasformato in ufficio doganale dall’impero asburgico ma fu definitivamente distrutto dalle truppe napoleoniche nell’800 e parte dei suppellettili e stemmi furono trasferiti al castello di Moccò. Oggi del castello non rimangono che poche tracce.
Nel 1887 fu inaugurata la la linea ferroviaria Trieste-Erpelle, 20 chilometri a binario unico che fungevano da alternativa alla linea Vienna-Trieste detta la Meridionale (l’attuale Trieste-Opicina partendo da S.Andrea ed attraversando San Giacomo, Montebello e San Giovanni), per raggiungere Lubiana ed il resto del centro Europa. La ferrovia passava tra le case di Draga e la stazione fu denominata S.Elia dalla vicina chiesa parrocchiale (oggi in territorio sloveno nel paese di San Michele/Mihele): da allora il villaggio assunse la denominazione di Draga Sant’Elia. Oggi il vecchio percorso della ferrovia è diventato la pista ciclo-pedonale Giordano Cottur, un percorso di circa 15 chilometri che dal centro di Trieste, attraverso suggestivi panorami, ponti, gallerie e boschi, raggiunge la località di Cosina/Kozina nei pressi di Erpelle/Hrpelje in Slovenia.
La zona attorno a Draga è ricca di grotte in molte delle quali furono rinvenuti resti di civiltà preistoriche. (*)
Massimo Barbo – TuttoTrieste.net
Galleria fotografica:
I ruderi del Castello dei Fünfenberg:
Bibliografia:
Dario Alberi, “Istria, storia, arte, cultura“, Lint Editoriale Trieste
Luciano Longo (dis.Aldo Bressanutti), “Terra d’Istria“, Lint Editoriale Trieste
Dario Gasparro, “La Val Rosandra e l’ambiente circostante“, Lint Editoriale Trieste
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