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Duecastelli (Dvigrad)


(servizio di Massimo Barbo - foto di Franco Sirol e Massimo Barbo)



 

Cenni storici e notizie:


Anche l'Istria ha la sua piccola Pompei e si chiama Duecastelli (Dvigrad in croato), un'affascinante città medievale abbandonata che sorge su uno sperone di roccia al centro della valle del Draga, la continuazione in terraferma del Canale di Leme.

La cittadina vide il massimo della propria prosperità nei secoli tra il XIV e XVI quando la popolazione superò i mille abitanti. L'attuale sito visitabile era chiamato Moncastello mentre un secondo maniero più piccolo posto nelle immediate vicinanze e del quale sono sopravvissuti solo pochi resti, era noto come Castel Parentino. L'erezione delle due fortificazioni risale al VI secolo d.C. sui resti di un antico castelliere già abitato da popolazioni illiriche. Furono possedimenti dei patriarchi di Aquileia e di quelli di Gorizia e nel 1411 passarono sotto la sovranità della Serenissima. Furono saccheggiate dai Genovesi nel XIV sec. durante le guerre tra Venezia e Genova e le mura, che ancora oggi si ergono imponenti in mezzo al vallone, furono successivamente fortificate ad opera di Marco Loredan, mentre con molta probabilità è di questo periodo l'abbandono del Castel Parentino e l'assunzione del toponimo di Duecastelli da parte di Moncastello.

Duecastelli fu saccheggiata e data alle fiamme dai terribili pirati Uscocchi nel 1615 ed il tentativo di ricostruzione andò a scontrarsi con l'epidemia di peste e colera del 1630, particolarmente forte nella zona acquitrinosa dei dintorni del borgo che fu quindi abbandonato da buona parte dei pochi superstiti e non fu meta dei nuovi colonizzatori slavi fatti giungere in Istria dalla Serenissima per ripopolare queste terre decimate. Significativa la testimonianza del Vescovo Tommasini che visitando il borgo nel 1650 scrisse come abitato da solo tre poveri contadini.

Con la traslazione nel 1714 del SS.Sacramento dalla Chiesa di S.Sofia a quella di S.Silvestro a Canfanaro, fu decretata la morte definitiva del borgo.

Oggi è una suggestiva ed affascinante meta a soli due Km da Canfanaro, facilmente raggiungibile da Rovigno e da Orsera. (*)



Massimo Barbo - TuttoTrieste.net

 


 

 

I ruderi della Basilica di Santa Sofia (VII-VIII sec.):

 


 

 

I resti del paese:


 


Bibliografia:

Dario Alberi, "Istria, storia, arte, cultura", Lint Editoriale Trieste

Luciano Lago (dis. Aldo Bressanutti), "Terra d'Istria", Lint Editoriale Trieste

 

 


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