| I SANTI DI TRIESTE |





SAN ZENONE E SANTA GIUSTINA


 


 

La Leggenda di San Zenone e Santa Giustina di Trieste:


Giustina era una giovane ragazza che subì il martirio per la sua Fede Cristiana il 13 luglio 286 d.C. per mano dell'alllora Console di Trieste Fabiano ed oggi è venerata come la Santa Protettrice delle ragazze nubili.

Fu fatta arrestare e condannata per aver rifiutato ripetutamente le offerte di matrimonio ed aver usato come scusa la propria consacrazione a Gesù. Durante il processo in tribunale invocò il Paradiso, apparve un angelo e molti presenti si convertirono e chieseo la grazie al console che rifiutò sollevando una ribellione poplare che lo costrinse a suicidarsi per evitare il linciaggio. Nel giorno dell'esecuzione della fanciulla, Zenone, un giovane soldato, primo ufficiale della Corte di Sapporicio, la derise invitandola ad inviargli una mela dal paradiso non appena l'avesse raggiunto:


"O leggiadra donzella, mandami de' pomi raccolti ne' delitiosi Giardini del tuo sposo Christo, le ricchezze del quale superano al tuo dire quelle d'ogni Monarca terreno."


Giunta sul luogo del martirio estrasse dalla tunica una mela e, riposta in un fazzoletto, la diede ad un bimbo invitandolo a consegnarla a Zenone:


"Vattene al Pretorio del Presidente e ritrovato Zenone Ufficiale di Corte, presentagli questo fazzuolo e dilli: Giustina sposa di Giesù Christo, t'invia queste Mele raccolte ne' dovitiosi Horti della Reggia del suo Sposo Celeste, che le chiedesti."


Questo fatto riempì di fede l'animo di Zenone che si convertì. Il fatto giunse alle orecchie del comando e Zenone fu condotto in tribunale dove confessò la propria fede in Dio. Fu quindi condannato al taglio della lingua ed alla decapitazione.

Il martirio di Giustina non fu semplice in quanto secondo la leggenda le frecce che le venivano scagliate non la trafiggevano e chi le lanciava sudava sangue. Fu quindi decapitata ed i suoi poveri resti furoo raccolti da un gruppo di fedeli che si occupò di darne degna sepoltura. Santa Giustina è oggi, assieme a Sant'Antonino, la patrona di Piacenza la cui cattedrale è a lei dedicata. Il corpo decapitato della Santa si trova nella Chiesa di Sant'Agrippino ad Arzano presso Napoli in quanto questo doveva essere traslato in Sicilia ma durante il trasporto da Trieste, secondo la leggenda, i buoi si rifiutarono di proseguire il viaggio una volta giunti ad Arzano appunto. Il teschio della Santa invece si trova nella Chiesa di San Martino a Torre d'Arese in provincia di Pavia. La storia del martirio di Santa Giustina è stata resa immortale grazie alla tragedia in cinque atti composta da Graziano Gennaro.

Nel rione di San Giacomo a Trieste vi è una via intitolata a San Zenone mentre nel rione di San Vito si trova la via intitolata a Santa Giustina. (*)





 

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